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On September 2008 I was setting up the material for the next photographical journey to Argentine Patagonia.

Part of the preparation concerned “my body”. The journey was aimed at photography but I had planned some solo treks into the Parque Nacional Los Glaciares lasting a couple of days each.
To set up the “human material” I made some treks alone, bringing with the same equipment I was going to bring to Patagonia.

On 25 September 2008 I went on Mount Beigua and I walked to Mount Reixa where I spent the night.
The backpack was at full load, including photographic equipment.
From Mount Beigua to Mount Reixa it would be too short a walk, therefore I took all the possible diversions in order to walk 5/6 hours. Both temperature and wind were perfect. At night I measured 7 degrees in the tent . The wind has been blowing all day long and almost all night at a 80-90 km/h speed.

For the first time in my life I mounted a tent alone and I realized I had never thought over it before. It’s nothing special if it wasn’t for the wind, making things complicated. I deliberately chose a spot on the ridge, to be “troubled” by the wind. I had to work calmly and carefully because if something light had slipped from my fingers, I would have lost it for sure.

On the AVML (Alta Via dei Monti Liguri) I have always had trouble finding springs. For one-day treks there is no problem but if the trek lasts longer it’s essential to find springs on the way. I had planned a 2-nights trek this time but I was forced to limit it to one night because I did not find water. Trekking in Liguria has no particular difficulty but the carefulness and respect always necessary on mountain. It’s amazing that, immediately behind Genoa, you can rise quickly between 1000 and 1500 meters a.s.l., having the sea under your feet. It’s a wonderful sensation. Personally, I am fond of these places because are those which “weaned” me to trekking.

Pictures do not give the idea of the views you can enjoy, also because it was hazy on the coast. However I can grant you that trekking on the mounts behind Genoa moves also the most inveterate walkers.

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Riparo Cima del Pozzo (Top of the Well) shelter: on the second evening I should have found there a spring but I didn’t. It is always open and neat and it has a wood stove inside. Maybe two people could sleep inside lying down. More than two people should stay crouched.

ImmagineAVML between Cima del Pozzo shelter and Argentea refuge.

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ImmagineArgentea refuge: big and modern refuge, equipped with fireplace for the coldest days. Here many people can find shelter.

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Roe deer: at a 20 minutes’ walk from Mt. Argentea you can find Fasciun spring with its shelter. I left the backpack at the refuge and set out with the water tank. After 5 minutes I saw this roe deer. I went immediately back to catch the camera. Unfortunately I had only a 70/200 with 1..4x and this is the most I could do, considering that it is an heavy crop.

ImmagineFasciun shelter next to the spring.

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ImmagineMounting the tent.

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ImmagineTent at night. The wind kept blowing all night long apart from a couple of hours. In the tent there were 7 degrees. I fell asleep wearing only underwear clothes but around 1 am I really felt cold and I put on both the microfleece pullover and the microfiber underpants. In the past I slept at much lower temperatures without having ever suffered cold but I was never alone.

ImmagineGenoa by night

ImmagineThe tent in the pass

ImmagineSaffron (Crocus ligusticus Mariotti)


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ImmagineTrees moulded by the wind

ImmagineTrail mark resembling a Smile.

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ImmagineMount Rama. It was the destination of my first trekking as I walked up from Lerca at the age of 15.

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ImmagineThe view you can enjoy from Mount Rama is priceless. From its top you have the Ligurian coast under control and your view can reach until Corsica.

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ImmagineThe sunset set in along with the end of this small trek.

A settembre 2008 stavo organizzando il materiale per il successivo viaggio fotografico nella Patagonia Argentina.

Tra il materiale in preparazione c’era anche quello del “mio corpo”.Il viaggio era prettamente fotografico ma erano previsti previsti anche dei trekking di più giorni in solitaria nel Parque Nacional Los Glaciares.

Quindi nella preparazione del “materiale umano” ho effettuato qualche trekking da solo, caricandomi con lo stesso materiale portato in Patagonia.

Il 25 settembre 2008 sono andato sul monte Beigua e, con lo zaino a pieno carico compreso il materiale fotografico, sono andato fino al Monte Reixa e vi ho passato la notte. Ovviamente dal Beigua al Reixa sarebbe una camminata troppo corta quindi ho preso tutte le deviazioni possibili per fare circa 5/6 ore di cammino. Perfetti erano sia la temperatura sia il vento. Di notte in tenda ho misurato 7 gradi ed il vento ha soffiato incessantemente tutto il giorno e quasi tutta la notte a circa 80-90 km/h.

Per la prima volta in vita mia montai una tenda da solo e, mai prima di allora, avevo riflettuto su questo particolare. Il fatto in sé non è nulla di speciale se non fosse che il vento complica le cose. Mi misi in cresta apposta essere “tormentato” dal vento. Bisognava fare tutto con molta calma ed attenzione perché qualunque cosa di leggero che fosse scappato di mano era matematicamente perso.

Un problema che ho sempre avuto sull’AVML (Alta Via dei Monti Liguri) è la ricerca delle fonti. Se il trek dura un giorno non ci sono problemi ma in un trekking di più giorni in tenda è indispensabile reperire delle fonti lungo il percorso. Difatti per questa uscita avevo previsto due notti in tenda ma alla fine ne ho dovuta fare solo una perché il secondo giorno non ho trovato acqua.

Fare trekking in Liguria tendenzialmente non comporta difficoltà particolari se non la dovuta attenzione e rispetto che bisogna avere sempre in montagna. Il bello è che, subito dietro a Genova, si può salire velocemente tra i 1000 ed i 1500 metri slm ed avere il mare praticamente sotto i propri piedi. La sensazione è bellissima. Personalmente sono affezionato a questi luoghi perché sono quelli che mi hanno “svezzato” al trekking.

Le foto non rendono l’idea dei panorami che potrete ammirare, anche perché sulla costa c’era foschia diffusa, ma vi assicuro che fare un trekking sui monti alle spalle di Genova, regala emozioni anche ai viaggiatori più incalliti.

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ImmagineRiparo Cima del Pozzo: qui avrei dovuto trovare la fonte che non ho trovato la seconda notte. Dentro è sempre aperto, è ben tenuto, c’è una stufa a legna. Adattandosi ci si potrebbe dormire sdraiati in due (forse). Se si è di più bisogna stare necessariamente accovacciati.

ImmagineAVML tra il Riparo Cima del Pozzo ed il rifugio Argentea.

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ImmagineRifugio Argentea: rifugio molto grande e moderno. Attrezzato con un camino per le giornate più fredde. Qui possono trovare riparo parecchie persone.

ImmagineCapriolo: a 20 minuti di cammino dall’Argentea c’è la fonte Fasciun con annesso riparo e fonte. Lascio lo zaino al rifugio Argentea e mi incammino con la tanica dell’acqua. Dopo 5 minuti vedo questo capriolo. Torno subito indietro a prendere la macchina fotografica. Purtroppo ho solo il 70/200 con l’1.4x quindi questo è quanto di meglio sono riuscito a fare, tenendo conto che è un crop pesante. Durante il tragitto tra l’Argentea e la fonte ho visto moltissimi caprioli, purtroppo tutti fuori dalla portata fotografica.

ImmagineRiparo Fasciun adiacente alla fonte.

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ImmagineIl montaggio della tenda.

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ImmagineNotte in tenda. Il vento ha soffiato incessantemente tutta la notte tranne un paio di ore. In tenda la temperatura era di 7°. Mi sono addormentato con i solo i capi intimi ma verso l’una di notte ho patito veramente il freddo e mi sono messo sia il micropile sia i sottopantaloni in microfibra. In passato ho dormito a temperature molto più basse senza aver mai patito il freddo, ma non ero mai da solo.

ImmagineGenova by night

ImmagineLa tenda nel valico

ImmagineZafferano (Crocus ligusticus Mariotti)

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ImmagineAlberi modellati dal vento

ImmagineIl simbolo del segnavia forma uno simpatico Smile.

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ImmagineVerso il monte Rama: visto che oramai ero in procinto di tornare indietro ho deciso di fare una puntata al Monte Rama ed aspettare la notte per fare un paio di scatti.

ImmagineMonte Rama. Il monte Rama è stata la meta del mio primo trekking, salendo da Lerca, avevo circa 15 anni.

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ImmagineIl panorama che si gode dal Monte Rama è impagabile. Dalla sua sommità controllate tutta la costa ligure fino alla Corsica.

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ImmagineSopraggiunge il tramonto e la fine  di questo piccolo trekking.

    6 Comments. Leave your Comment right now:

    1. by Paola

      Ottimo racconto ed ottime foto.

      Complimenti.

      Ciao, Paola.

    2. by Luis

      Beh, intanto le foto sono molto belle, complimenti.
      Personalmente ho intenzione di fare in solitaria quel pezzo di AV che va dal Passo del Faiallo al monte Beigua e, poiche’ non voglio servirmi di rifugi o ricoveri vari, vorrei anch’io usare la tenda per bivaccare, ma poiche’, se non erro questo percorso rientra nel territorio del Parco el Beigua, ti domando se e’ possibile farlo senza dover richiedere qualche apposito permesso a qualche autorita’ preposta.
      Grazie per l’eventuale risposta. 🙂
      Luis

      • Ciao, se non ricordo male, puoi mettere la tenda ad altezze superiori ai 900 metri slm, dal tramonto all’alba. Anche se probabilmente lo saprai già, è assolutamente vietato accendere dei fuochi, quindi se vuoi cucinare qualcosa devi munirti di fornellino. Puoi trovare ulteriori informazioni presso il sito dell’Alta Via, su http://www.altaviadeimontiliguri.it.
        Ciao e grazie per aver visitato il sito.
        Massimiliano Eleota

    3. by Luis

      Grazie a te per avermi risposto. E’ molto bello e interessante il tuo sito, ho messo in memoria il relativo indirizzo, penso che tornero’ a visitarlo spesso.

    4. by eddy

      “Che scatto, di quelli che ti fanno amare la fotografia. Complimenti.

      Max ”

      grazie……..!!! sono le piu belle parole mai ricevute in vita mia e cosi vorrei contraccambiare con le stesse rivolte ai tuoi lavori…..
      se tu dovessi fare ancora queste esperienze come quelle gia fatte sul beigua o sull’antola….chiamami sarei onorato di farti da portaborse…..
      FELICITA

      coach
      ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

      • Ciao Eddy,

        ti ringrazio per i tanti complimenti e per essere intervenuto. La prossima primavera rifarò sicuramente qualche uscita e non mancherò di chiamarti.

        Ciao,

        Max

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