ET-2013-0202

I made my first 2010 trek on 2 January , following the Alta Via dei Monti Liguri between Mount Beigua and Mount Argentea and wandering in the environs. I set out at 07.50 from Pra Riundo refuge, where I returned at around 17.00.
It was a wonderful day and the sky was cloudless, but not the most suitable from a photographic point of view. The temperature was not too low, around 3 degrees, but the blowing wind increased the sensation of cold.
I never wear heavy gloves unless I foresee “polar” temperatures and I usually wear the camera around my neck. This time I had two, the 50 D with 300mm/2.8 lens attached and the 5D with 24-105.

After 30 minutes my hands were freezing. I was going to turn back when I remembered that my emergency kit included a couple of hand warmers. I bring them with in my trips in case of emergency but I never used them before, because of a snobbish attitude of mine and because I never needed to. This time my hands were really feeling cold and I thought it was better to try them at a 30 minutes’ distance from the car rather than at a 4 hours’ distance.
I put the small bags between the two layers of gloves, the light ones in silk and the slightly heavier ones in acrylic.
And what a revelation! After a few minutes, gradually but constantly, a sweet warmth heated my hands up, lasting around 8 hours.
My first subjects were the Alpes-Maritimes, which offered a wonderful frame to the landscape.

Alpi Marittime dal monte Beigua

The Alpes-Maritimes frame from Mount Beigua

After a ten-minute walk I met a small flock of roe deers, the only animals met during the trek. The light was perfect but they were quite distant and they gave me time for a couple of shoots only.

Capriolo sul monte Beigua

Roe deer on Mount Beigua

Caprioli sul Beigua

Small flock of roe deers on Mount Beigua

The view from the top of Mount Argentea was amazing and the sea beneath created a unique landscape. Only the strong north wind blowing was out of key, but the shelter of a rock allowed me to indulge with a short lunch break.

Cima monte Argentea

Top of Mount Argentea

Madonnina monte Argentea

Small effigy of the Virgin Mary on the top of Mount Argentea

Mare dal monte Argentea

Light playing on the sea seen from the top of Mount Argentea

When I came back from Mt. Argentea I laid in wait on the top of a hill bordered by a wood where I had seen roe deers passing by in the past. I waited around 45 minutes, hoping to see some ungulates but without success. I wasn’t sure of it but I tried and in the meantime my long walk was coming to an end.
At around 16:20 the temperature fell to -3°, the wind continued rising and the setting sun was not warm anymore. Moreover the hand warmers I had activated in the morning were used up. My fingers were so cold that caused me pain. I took the last pictures of the hills towards the French border. Unfortunately that wait turned out to be useless and I risked a beginning of hypothermia to the fingers.

Rilievi al tramonto

Hills at sunset

Alpi marittime al tramonto

Alpes-Maritimes at sunset

When I arrived at Pra Riundo refuge, I had a beginning of hypothermia to the hands.
The last phalanxes were nearly grey and I could not hold anything in the hands. I had to wait around 10 minutes before I was able to drink a tea because I could not get near to any source of heat.
Apart from this small problem, also due to the fact that I was wrong in the gloves’ choice, my first 2010 trek was particularly pleasant.

Photographic equipment
  • Canon Eos 5D
  • Canon Eos 50D
  • Canon EF 300 f2.8 L IS USM
  • Canon EF 24-105 f4 L IS USM
  • Canon EF 70-200 f4 L IS USM
  • Canon extender EF 1.4x II
  • Monopod Gitzo GM2340 with Manfrotto 234RC head
  • Backpack Think Thank Street Walker Pro

I did not use the 70-200 with the extender, neither the monopod because I left the plate at home.

Abbigliamento e accessori
  • Clothes and accessories.
  • Lightweight trekking boots, with Gore-Tex membrane.
  • Technical stretch trousers.
  • Stretch thermal undershirt, long-sleeved
  • Microfleece pullover
  • Thermal wadding
  • Windstopper
  • Silk balaclava
  • Wool hat
  • Silk gloves in contact with the skin and acrylic gloves

In the backpack I had a Softshell with Gore-Tex membrane I did not use.

In my treks I always bring some accessories that can be useful in case of emergency:

  • A pair of shoestrings
  • A whistle
  • An headlight
  • Hand warmers
  • A survival blanket
  • A small knife

Il mio primo trekking del 2010 l’ho fatto il due gennaio tra il monte Beigua ed il monte Argentea, seguendo l’Alta Via dei Monti Liguri e girovagando nei dintorni. Sono partito alle 07.50 di fronte al rifugio di Pra Riundo, per tornarvi intorno alle 17.00.

La giornata era splendida ed il cielo era terso, fotograficamente parlando anche troppo. La temperatura non era bassissima, sui 3 gradi circa, ma il vento aumentava sensibilmente la sensazione di freddo.

Non metto mai guanti pesanti a meno che non preveda temperature “polari” e per abitudine tengo sempre la macchina fotografica a girocollo e per questo trekking ne ho tenute addirittura due, la 50D con montato il 300 2.8 e la 5D con il 24-105.

Dopo 30 minuti mi si stavano congelando le mani. Ero tentato di tornare indietro ma mi sono ricordato che nel mio kit d’emergenza c’erano un paio di bustine scaldamani. Nelle escursioni le porto con me per eventuali emergenze, ma non le ho mai usate, un po’ per snobbismo ma soprattutto perché non ne ho mai avuto realmente bisogno. Ma questa volta stavo patendo veramente il freddo alle mani e mi sono detto che era meglio provare il funzionamento a 30 minuti dall’auto piuttosto che a 4 ore di distanza.

Ho messo il sacchettino tra i due strati di quanti, quelli leggeri di seta e quelli un po’ più pesanti in acrilico.

WOW!, una rivelazione. Dopo qualche minuto, gradatamente ma con costanza, un dolce tepore ha riscaldato le mie mani, per circa 8 ore.

La prima foto l’ho fatta alle Alle Alpi Marittime, le quali regalavano una splendida cornice al paesaggio.

Alpi Marittime dal monte Beigua
La cornice delle Alpi Marittime vista dal monte Beigua

Dopo 10 minuti di cammino incontro un piccolo branco di caprioli, gli unici animali incontrati durante il trekking. La luce è ottima ma sono abbastanza lontani e mi concedono solo il tempo di fare un paio di scatti.

Capriolo sul monte Beigua
Capriolo sul monte Beigua
Caprioli sul Beigua
Piccolo branco di caprioli sul monte Beigua

Dalla cima del monte Argentea la vista era impareggiabile, ed il mare sottostante rendeva il panorama unico. L’unica nota stonata era il forte vento che soffiava da Nord,ma è bastato trovare un riparo dietro un masso per concedersi una piccola pausa pranzo.

Cima monte Argentea
Cima del monte Argentea
Madonnina monte Argentea
La madonnina sulla cima del monte Argentea
Mare dal monte Argentea
Giochi di luce sul mare dalla cima del monte Argentea

Tornato indietro dall’Argentea mi sono appostato in cima ad un rilievo confinante con un bosco, dove ho visto più volte transitare dei caprioli. Sono stato in attesa per circa 45 minuti, sperando di veder transitare qualche ungulato ma senza fortuna. Non è che fossi convinto della cosa ma ci ho provato, intanto la mia sgambata giornaliera era giunta al termine. Intorno alle 16.20 la temperatura è scesa intorno a -3 °C, si è alzato ancora di più il vento e il sole, prossimo al tramonto, non scaldava più come in precedenza. Inoltre gli scaldamani che avevo attivato in mattinata erano oramai esauriti. Questo insieme di combinazioni ha reso le mie dita talmente infreddolite da provocarmi dolore. Ho scattato le ultime fotografie ai rilievi verso il confine francese. Purtroppo quell’attesa non solo è stata vana ma ho rischiato un principio di assideramento alle falangi delle dita.

Rilievi al tramonto
Rilievi al tramonto
Alpi marittime al tramonto
Alpi marittime al tramonto

Quando sono arrivato al rifugio di Pra Riundo, avevo un principio di assideramento alle mani. Le ultime falangi erano quasi grigie e non riuscivo a tenere nulla in mano. Prima di poter bere il the ho dovuto attendere una decina di minuti in quanto non riuscivo ad avvicinarmi a nessuna fonte di calore.

A parte questo piccolo inconveniente, dovuto anche al fatto di aver sbagliato la scelta dei guanti, il primo trekking del 2010 è stato particolarmente piacevole.

Attrezzatura fotografica
  • Canon Eos 5D
  • Canon Eos 50D
  • Canon EF 300 f2.8 L IS USM
  • Canon EF 24-105 f4 L IS USM
  • Canon EF 70-200 f4 L IS USM
  • Canon extender EF 1.4x II
  • Monopiede Gitzo GM2340 con testa Manfrotto 234RC
  • Zaino Think Tank Street Walker Pro

Dell’attrezzatura fotografica non ho utilizzato il 70-200 e l’extender. Inoltre non ho utilizzato il monopiede in quanto ho scordato la piastra a casa.

Abbigliamento e accessori
  • Scarponcini da trekking leggeri, con membrana in Goretext.
  • Pantaloni tecnici elasticizzati.
  • Maglia della pelle termica elasticizzata, a maniche lunghe.
  • Micropile
  • Imbottitura termica
  • Windstopper
  • Passamontagna in seta
  • Berretto di lana
  • Guanti in seta a contatto con la pelle e guanti in acrilico

Nello zaino avevo una Softshell con membrana in Goretext che però non ho usato.

Nei miei trekking porto sempre alcuni accessori che possono venire utili in caso di difficoltà:

  • Un paio di stringhe
  • Fischietto
  • Luce frontale
  • Bustine scaldamani
  • Telo termico
  • Coltellino

    4 Comments. Leave your Comment right now:

    1. by Fonfo

      Ciao, sono sempre il figlio di quelli che hai incontrato sull’Argentea.
      Che belle foto! Veramente un lavoro fantastico. Hai intenzione di continuare a lavorare sull’Alta Via e in cresta o programmi di esplorare il Parco più in profondità? Se hai bisogno di informazioni sui sentieri e i bivacchi della zona contattami, ho girato molto da quelle parti.

      • Ciao Fonfo, grazie per i complimenti.
        Compatibilmente con gli impegni vorrei esplorare il parco in profondità.
        Il prossimo anno mi piacerebbe fare un calendario come quello fatto quest’anno sulla Patagonia Argentina (http://www.massimilianoeleota.com/directory/WP/?page_id=184), ma sono ancora indeciso se farlo sull’Australia, Il parco del Monte Beigua o il parco delle Capanne di Marcarolo. Nel caso avessi bisogno di informazioni ti contatto via e-mail.
        Ringrazia ancora i tuoi genitori per la squisita cortesia al rifugio dell’Antola.
        Massimiliano

    2. Max, la tua passione per questo genere di escursioni si percepisce dai tuoi racconti.

      Ottime info che possono servire a tutti noi, splendide foto ma soprattutto

      mi piace questo tuo buttarti sui monti e camminare, ti capisco benissimo visto che è anche

      una mia passione, leggendo il tuo racconto, era come essere li con te…

      Alla prox!!!!

      Claudio Pia
      Cloude

      • Ciao Claudio,
        mi fa veramente molto piacere quanto hai scritto, perché se c’è una persona che riesce a trasmettere passione nei propri racconti, quello sei te.
        Ciao e grazie,
        Massimiliano

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